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Uva sultanina (o uvetta): benefici, proprietà e controindicazioni

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Piccolissima ma carica di sapore, l’uva sultanina è un frutto essiccato molto popolare della tradizione alimentare europea e anche mediorientale. Non è solo molto golosa ma anche ricca di interessanti proprietà nutritive, scopriamole insieme e vediamo perchè da sempre viene abbinata con il pane e panificati in generale.

È certamente un ingrediente che conosciamo bene, fa parte da molto tempo della nostra cucina, viene usata spesso nei dolci (lievitati o meno) anche in ricette decisamente tradizionali come il panettone natalizio. Non tutti però conoscono le sue proprietà e si chiedono se questo sia un alimento salutare, ecco le risposte ai vostri dubbi sulle uvette.

L’uvetta, conosciuta anche come uva passa e uva sultanina, è semplicemente una varietà particolare di uva bianca che non ha semi ed è caratterizzata da acini piuttosto piccoli in forma disidratata. Quello che forse non sapete è che questo è un ingrediente apprezzatissimo in tutto il bacino mediterraneo fin dall’antichità, protagonista sia nelle ricette dolci che in quelle salate. Può essere consumata da sola, è un ottimo spuntino spezzafame, o mixata con altri tipi di frutta secca e disidratata, l’uvetta rende particolari e gustosi vari piatti, dalla colazione (passando per lo spezzatino di carne) fino al dessert di fine pasto.

Proprietà, benefici e controindicazioni dell’uva passa

L’uva passa è una piccola bomba di energia, infatti contiene circa il 70% di carboidrati/glucidi, un 2 % di proteine e un 5 % di fibre. A renderla particolarmente salutare come integratore è l’alta presenza di sali minerali come potassio, calcio e ferro. Ovviamente essendo un frutto è molto ricca di fibre e aiuta a combattere la stitichezza e stimolare la motilità intestinale, meglio usarla reidratata così avrà anche un buon quantitativo d’acqua al suo interno. Tra i principi attivi che contiene c’è l’arginina che stimola la naturale dilatazione dei vasi sanguigni e protegge il sistema cardiocircolatorio ma anche i fenoli che hanno un’azione antiossidante e combattono i radicali liberi responsabili dell’invecchiamento.

L’uvetta non ha particolari controindicazioni ma dovrebbe essere consumata in quantità generalmente moderate perché piuttosto calorica e anche lassativa. Potrebbe in alcuni casi scatenare allergie perché alcuni prodotti commerciali vengono trattati con anidride solforosa per migliorarne la conservazione e questa molecola scatena asma e reazioni allergiche in alcuni individui particolarmente sensibili.

Differenze tra tipi di uvetta: uva passa, sultanina, di corinto

Quando andiamo al supermercato magari non ci fermiamo a fare troppa selezione davanti a una confezione di uvetta, ma in verità in commercio è possibile trovare moltissime varietà di questa frutta secca: oltre all’uva sultanina (quella di più facile reperimento), ci sono anche l’uva di Corinto, l’uva di Smirne, l’uva di Malaga… qual è quindi la differenza tra queste tipologie?

E l’uva passa invece? È sempre un tipo di uvetta? Facciamo chiarezza, il termine uvetta e uva passa sono sinonimi che indicano i chicchi d’uva senza semi essiccati. Uva sultanina è invece una varietà di frutto ad acino appartenente alla specie della Vitis Vinifera , molto usata per preparare appunto uva passa. Verosimilmente prende il nome dalla città Sultania, nella penisola della Crimea che era un antico porto commerciale veneziano e genovese sulla via della seta che permetteva le importazioni di questo prodotto in Europa. Oggi l’uvetta fatta con uva sultanina (prodotta spesso in italia, carnosa e giallo-dorata) è l’ingrediente ammesso nella ricetta del panettone classico, come stabilito dal Ministero delle Attività Produttive e dalla Direzione Generale per l’armonizzazione del mercato a tutela dei consumatori. Altre varietà di uva passa piuttosto comuni sono l’uvetta di Corinto (di colore molto scuro, quasi nero generalmente proveniente dalla Turchia e da zone limitrofe), quella di Smirne (che ha origine nella città omonima, è di taglia maggiore e di colore scuro), l’uva passa di Malaga (chiaro e più simile alla sultanina) e la varietà Moscato o Zibibbo (che nasce da una deliziosa uva dolce, prodotta in Sicilia).

Pane all’uvetta: tradizione e caratteristiche

Il pane all’uvetta è un prodotto abbastanza classico in molte zone d’Europa, solitamente si tratta di panini al latte o comunque di panini morbidi dolci che contengono uva passa in piccole quantità e sono spesso aromatizzati con altre spezie (tipo cannella) e magari cosparsi di zucchero. Più che un pane da tavola si tratta di un dolcetto, spesso è fatto con l’aggiunta di uova nell’impasto ma anche di altra frutta secca per ottenere un prodotto sostanzioso, perfetto per una colazione molto nutriente. Alcune ricette includono anche miele o burro ma si trova ovviamente anche pane alle uvette in versione vegana.

L’invenzione del pane all’uvetta sarebbe da attribuirsi a Henry David Thoreau il filosofo, pensatore e scrittore che ha dato vita al libro Walden ovvero Vita nei boschi. Si dice che Thoreau abbia fatto tantissimi esperimenti per trovare il “pane perfetto” e si racconta che fu sua l’invenzione di un pane nero alle nocciole, arricchito con uvetta… ma questa teoria si è rivelata errata perché erano già state pubblicate ricette anonime per il pane con l’uvetta nel 1671 e ci sono anche testimonianze scritte che raccontano come nel quindicesimo secolo si impastasse già il pane con l’uva passa. In Italia comunque si trova in moltissime regioni: in Lombardia c’è il pan tramvai, in Veneto c’è il rotondo pan co l’ùa, inoltre in diverse regioni del sud Italia si usa l’accoppiata cipolla e uvette per fare pani e taralli dal tocco agrodolce, una scelta davvero stuzzicante!

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