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Guida alla conservazione del pane sottovuoto: come e perché?

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Spesso ci viene chiesto come conservare il pane più a lungo preservandone intatte le caratteristiche nutrizionali così come il gusto e la fragranza.

Ci sono tanti modi e il sottovuoto è una valida opzione fai da te. Il miglior metodo di conservazione in assoluto per i panificati è invece il surgelamento, ma da fare in maniera professionale.

Il pane è notoriamente uno di quegli alimenti che tendono a deteriorarsi rapidamente, basta dimenticarsene per un minuto che diventa secco o ammuffisce senza preavviso. Tra le varie metodologie di conservazione, il sottovuoto si è rivelato una soluzione efficace per mantenere il pane morbido e impedire la formazione di muffe, tra l’altro è molto semplice ed efficace anche con macchinari non professionali.

Cos’è la conservazione in sottovuoto?

La conservazione in sottovuoto è un metodo semplice per far rimanere edibili e gustosi i cibi più a lungo, consiste nel rimuovere completamente l’aria, soprattutto l’ossigeno, dal contenitore dell’alimento.

Per conservare in sottovuoto (o “sottovuotare”) occorrono sacchetti di plastica ermetici più o meno resistenti così come appositi contenitori rigidi o semirigidi, che vengono sigillati attorno all’alimento dalla macchina a vuoto utilizzando una pompa aspira l’aria dal recipiente, facendo aderire il sacchetto all’alimento.

I vantaggi di questo tipo di conservazione sono numerosi:

  • arresto dello sviluppo dei microbi aerobi che hanno bisogno di aria per proliferare;
  • interruzione delle alterazioni chimiche dovute alla presenza di ossigeno (è altamente reattivo e ossidante, la sua rimozione previene alterazioni chimiche negli alimenti);
  • protezione dagli odori esterni e dalle contaminazioni.

Lo svantaggio principale della conservazione in sottovuoto è che non inibisce (anzi in alcuni casi favorisce) la crescita dei batteri anaerobi, ovvero quelli che prosperano in ambienti privi di aria.

Questo è uno dei motivi per cui nell’industria alimentare si utilizza gas preservante per evitare la proliferazione batterica.

Non è possibile usare questo sistema nella conservazione casalinga, per questo motivo è bene mettere sottovuoto solo alimenti freschi, ben lavati e asciugati (nel caso di prodotti che si possono bagnare) e non contaminati.

Durata della conservazione in sottovuoto per pane e altri alimenti

La conservazione in sottovuoto può prolungare significativamente la freschezza di vari alimenti rispetto ai metodi di conservazione tradizionali. Ecco una veloce panoramica dei tempi di conservazione medi per alcuni alimenti comuni, giusto per darvi l’idea delle potenzialità di questo sistema.

La carne e il pesce freschi possono essere sottovuotati appena comprati e conservati in frigorifero fino a una settimana (quando solitamente non resterebbero buoni per più di 2 giorni!); grazie al sottovuoto, i formaggi freschi possono essere conservati per un paio di settimane, quelli semistagionati per circa un mese e quelli stagionati anche per due mesi o più; anche frutta e verdura fresche possono beneficiare del sottovuoto conservandosi generalmente quasi il doppio che al naturale.

Il pane solitamente ha una durata media di circa 48 ore ma la conservazione in sottovuoto può mantenerlo fresco fino a una settimana! Soprattutto se scaldato sarà sempre fragrante e gustoso, anche dopo 7 giorni!

Se hai l’abitudine di andare dal fornaio una volta a settimana ma vuoi avere pane delizioso ogni giorno puoi fare le tue scorte e poi sottovuotare le razioni giornaliere oppure sfruttare gli altri metodi di conservazione della quale abbiamo parlato in questo articolo.

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