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Farina autolievitante: cos’è e come sostituirla nelle ricette

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La farina autolievitante si trova in moltissime ricette per panificatori e pasticceri non professionisti, una soluzione veloce per preparare dolci e impasti salati senza doversi preoccupare troppo della lievitazione che grazie a questo ingrediente viene abbastanza facilitata.

Chi è appassionato di arte bianca lo sa: le soluzioni più veloci non sono sempre le migliori ma se vi serve una scorciatoia e non volete per una volta essere pignoli l’autolievitante certamente vi potrà essere utile. Questo tipo di farina è molto popolare negli Stati Uniti, dove è comunemente usato soprattutto per pizza e torte ma oggi è un prodotto comune in tutto il mondo, abbastanza comune anche in Italia, soprattutto nelle case.

Scopriamo insieme in questo articolo come è fatta, come si usa e come sostituirla nelle vostre ricette usando la farina tradizionale.

Ingredienti della farina autolievitante: come è fatta?

Il nome stesso dà un aiuto per capire gli ingredienti della farina autolievitante: alla classica farina bianca vengono aggiunti appunto agenti lievitanti. In particolare è composta generalmente da una farina molto raffinata che è stata miscelata con lievito istantaneo, bicarbonato/cremor tartaro e un pizzico di sale o zucchero. Fondamentalmente, la caratteristica che distingue la farina normale da quella autolievitante è l’aggiunta della parte di lievitazione, per rendere il processo di produzione decisamente più rapido e meno difficile.

Molte delle farine autolievitanti che troverete in commercio sono per dolci perché è più comune usarle per questo tipo di preparazioni piuttosto che per il pane, infatti chi si mette a fare il pane in casa generalmente è preparato sulle lievitazioni tradizionali. Le versioni dolciarie sono generalmente fatte con farine meno proteiche e tendono a produrre impasti molto soffici e leggeri, le versioni per ricette salate come pane e pizza sono invece solitamente già salate, a volte questo può essere uno svantaggio se si desidera produrre un pane insipido ma comunque in generale la salinità non è mai esagerata.

Come usare nelle ricette la farina autolievitante

Se siete alle prime armi e volete fare un impasto per dolci oppure pane/pizza con la farina autolievitante non dovrete in pratica fare altro che aggiungere acqua e impastare per ottenere un lievitato. Ovviamente a seconda della vostra ricetta potrete aggiungere zucchero per i dolci e altri aromi oppure olio per un pane o una focaccia golosa. Alcune ricette che troverete nei vostri libri, nelle riviste e soprattutto online richiedono specificamente farina autolievitante, in qual caso vi basterà seguire la ricetta in questione e non potrete sbagliare. Attenzione ad assicurarvi di usare una farina con le giuste caratteristiche in quanto a presenza di sale e zucchero e regolatevi poi di conseguenza nella vostra preparazione.

Una cosa da tenere sempre presente quando la si utilizza è che la lievitazione parte subito con l’aggiunta di acqua e la formazione della massa d’impasto, è praticamente istantanea: il lievito si attiva non appena viene esposto all’umidità. Questo significa che non dovrete attendere come per le lievitazioni classiche ma che i prodotti devono essere cotti subito per non rischiare che siano “sgonfi” a fine cottura. Lo stesso avviene con le lievitazioni date dall’aggiunta di bicarbonato e cremor tartaro (come vi abbiamo spiegato in questo articolo) e in generale con tutte le tipologie di lievitazioni rapide.

Come sostituire la farina autolievitante nelle ricette

Avete per le mani una ricetta che richiede farina autolievitante ma volete usare la buona vecchia combo farina e lievito? Non è indispensabile uscire a comprare l’autolievitante per portare a casa la preparazione, anzi usando una farina classica e il lievito di vostra preferenza otterrai sicuramente un risultato eccellente se non migliore rispetto a quello della ricetta originale. Non temete quindi di usare la farina bianca che preferite in abbinamento ad un lievito chimico, di birra o anche un lievito naturale. Sarà ovviamente necessario (in base al metodo di lievitazione prescelto) concedere all’impasto il giusto tempo di lievitazione e inoltre dovrete aggiungere se necessario anche il sale che magari nella ricetta poteva essere sottodosato per via della spiccata salinità di molte farine a lievitazione istantanea per impasti salati.

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