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Il pane morbido a fette: pancarré, pan bauletto e pane in cassetta

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Pancarré, pane in cassetta, pan bauletto o anche pane da toast… tante parole per raccontare prodotti simili o addirittura uguali tra loro. Parliamo di un tipo di pane molto morbido, un filone dalla forma squadrata tagliato a fette regolari che viene associato alla preparazione di panini farciti o alla classica colazione con la fetta burro e marmellata. Vediamo insieme cosa significa esattamente ognuno di questi termini e quali sono le differenze tra i vari prodotti.

Un tempo in molti paesi del mondo che non avevano una forte tradizione di panificazione questo era il pane per eccellenza e anche l’unico disponibile nei negozi alimentari, sotto forma di prodotto confezionato industriale a lunga conservazione. Un prodotto economico e molto saziante ma fatto con materie prime e additivi spesso discutibili, comprato in grandi quantità per la sua ottima resa soprattutto da chi vuole risparmiare sulla spesa.

Oggi si trovano ancora moltissime famiglie che lo usano quotidianamente ma per fortuna ne sono nate anche versioni molto qualitative, perché è un formato di pane gustoso e comodo che ben si adatta alla vita più frenetica delle nuove generazioni.

Storia del pane in cassetta

Come molti prodotti panificati anche questo sembra essere nato in Italia. La tradizione vuole che nasca nel XIX secolo a Torino, che non a caso è la città natale del delizioso tramezzino.

La storia delle sue origini è piuttosto colorita: si narra che c’entri addirittura l’ultimo boia di Torino ovvero Piero Pantoni. Vissuto nella prima metà dell’800, era un uomo ricco grazie ai brutali servizi che offriva ai cittadini (dagli squartamenti alle impiccagioni, fino alle percosse punitive).

I boia di Torino (ce n’era addirittura più d’uno) abitavano tutti in un’unica abitazione e non si sposavano quasi mai perché la loro figura non era socialmente accettata dai compaesani: chi avrebbe voluto dare in moglie la propria figlia a un uomo che per vivere picchiava, uccideva e squartava in pubblica piazza? Insomma venivano ritenute persone sconvenienti e malaugurate, per questo le persone che li incrociavano erano solite fare gesti di scongiuro: un esempio era il panettiere che ai boia porgeva il pane capovolto, un gesto di puro disprezzo!

Il boia Pantoni, stanco di venir beffato e torturato dal panettiere di turno iniziò a protestare e si rivolse alle autorità. Incredibilmente le autorità cittadine si impegnarono davvero per risolvere il problema e vietarono questa abitudine molto maleducata dei panettieri emettendo un’ordinanza che rendeva illegale questa pratica.

Per ripicca i panettieri di Torino che vendevano il pane nel quartiere dell’alloggio dei boia decisero di sfornare un nuovo tipo di pane che fosse di forma squadrata così da poterlo porgere anche capovolto a loro piacimento, senza però infrangere il divieto (visto che è molto difficile in questa forma capire quale sia la parte superiore e quella inferiore del pezzo). Ecco come dovrebbe essere nato il pancarré torinese, che poi ha avuto larga espansione in tutta Europa.

Non siamo certi che questa sia la vera storia della nascita del pane morbido squadrato, ma certamente è una versione interessante da raccontare! Il fatto che in Italia si usi un termine derivante dal francese (carré in francese significa quadrato) per indicarlo potrebbe portare alla conclusione che sia un prodotto nato in questo paese ma non esistono testimonianze che ne attestino la diffusione in Francia o nel Nord Europa precedenti a questa vicenda e inoltre il termine pancarré o pan carré è noto solo in Italia e sconosciuto oltre Alpe.

Varietà e differenza tra pancarré, pan bauletto e pane in cassetta

I vari nomi che abbiamo citato fanno tutti riferimento alla forma del filone che poi viene tagliato a fette sottili e regolari, ma non sono sempre sinonimi. Per chi se ne intende indicano impasti differenti che danno origine a prodotti dalle caratteristiche particolari a livello di sapore, valori nutrizionali e consistenza.

Il pancarrè quello che nei paesi anglofoni viene chiamato pullman loaf e in francese pain de mie, è una fetta a forma quadrata dall’alveolatura compatta, con una consistenza molto elastica, infatti si può anche arrotolare su se stessa senza che si spezzi. Solitamente si prepara mettendo il latte nell’impasto, una scelta che serve a renderlo dolciastro e molto flessibile.

Il pan bauletto invece è un panificato un po’ differente nella composizione, la sua caratteristica principale è una morbidezza e sofficità maggiore e un’alveolatura più aperta. Assomiglia un po’ al Pan Brioche, può o meno contenere latte ma a differenza del pancarrè non ha l’elasticità sufficiente per essere arrotolato senza rompersi. Entrambi sono una tipologia di pane in cassetta, un termine generico che indica il pane morbido cotto all’interno della tipica forma squadrata.

Ecco spiegate le sottili differenze tra questi termini: sembrano piccolezze ma si sa che nel mondo della panificazione sono proprio i dettagli a fare la differenza e noi amiamo la precisione quando si parla del nostro lavoro, vita e passione.

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