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Cos’è il Polipropilene: le plastiche per alimenti sono sicure?

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Nel mondo del food si usano molti tipi di packaging e giustamente i clienti si chiedono se quelli in plastica per alimenti siano davvero validi. Sono talmente diffusi che ormai si trovano ovunque e anche nel pane garantiscono conservazioni davvero ottimali in quanto a qualità organolettica.

In questo articolo parleremo della loro sicurezza per la salute e di sostenibilità.

Certamente non si può parlare di un solo tipo di plastiche alimentari, ce ne sono davvero tante tipologie e vengono classificate con sigle e nomi più o meno conosciuti. La cosa interessante è che negli ultimi anni il mondo scientifico si è concentrato nella produzione di materiali sempre più efficaci, più sicuri e anche ecosostenibili. Guardando gli sviluppi degli ultimi anni il futuro dei materiali plastici è assolutamente brillante e promettente, a partire dal polipropilene un materiale perfetto per il packaging alimentare a zero rischio tossicità ma anche per la produzione di abbigliamento sportivo.

Controlli rigidissimi sulle plastiche alimentari

La plastica per alimenti è da molto tempo ritenuta una scelta sicura perché da decenni i prodotti ammessi in questa categoria (i MOCA, materiali e oggetti a contatto con gli alimenti) devono superare test molto rigorosi che ne certifichino l’idoneità. La sicurezza dei consumatori quando vengono rispettate le leggi è assolutamente garantita da normative italiane ed europee.

Il consumatore può comprendere se il materiale che è stato usato dal produttore è per scopo alimentare con grande facilità: queste plastiche devono sempre essere marchiate e riconoscibili, contraddistinte dal simbolo con il bicchiere e la forchetta o dalla dicitura “per alimenti”.

Packaging in Polipropilene

Tra i nomi più noti delle plastiche alimentari e quelli più validi e promettenti c’è sicuramente il polipropilene. Questa è una materia plastica di sintesi, ottenuta da frazioni del petrolio che si è dimostrata degna di fiducia e assolutamente versatile. Si tratta di un polimero termoplastico del propilene nato dall’ingegno di un ricercatore italiano: Giulio Natta, che è stato premio Nobel per la chimica nel 1963 insieme a K. Ziegler.

Lo troviamo per esempio nei vasetti di yogurt, nei bicchierini per il caffè, nei tappi delle bottiglie di plastica o addirittura nelle bustine del tè.

Pane: i vantaggi del confezionamento in Polipropilene

Abbiamo già parlato in questo articolo del flow pack packaging, una tecnica di confezionamento altamente qualitativa ed ecologica che utilizza da anni con grandi risultati il polipropilene riciclato per le confezioni alimentari. Nel caso particolare del pane e dei panificati in generale la scelta di confezionare alcuni prodotti con questa tecnica e questi materiali è decisamente vincente in quanto permette di mantenere al meglio le caratteristiche organolettiche del prodotto garantendo un confezionamento sicuro per il consumatore, semplice da riciclare a livello di materiali e conveniente per il produttore.

Insomma tantissime tipologie di prodotti da forno inseriti e sigillati all’interno del polipropilene alimentare resteranno freschi e golosi più a lungo senza nessun rischio di tossicità.

Polipropilene: un materiale plastico relativamente sostenibile

Il polipropilene attualmente in uso in Italia è tra i materiali plastici alimentari più soddisfacenti a livello ecologico, per diversi motivi.

Molti ambientalisti dell’ultimo minuto ritengono che solo le fibre naturali siano eco-friendly perché meno chimicamente trattate. La realtà è che esistono materie prime la cui produzione risulta più impattante sull’ambiente di quanto lo siano molti prodotti sintetici. Ne è un esempio il cotone (la sua coltivazione richiede quantitativi di acqua enormi, uso di sostanze chimiche importante e spesso porta alla deforestazione), capirete quindi che per valutare la reale sostenibilità di un materiale sia importantissimo comprendere il suo intero ciclo di vita in tutte le sue fasi.
La criticità del polipropilene è ovviamente quella di derivare da un combustibile fossile, ma il suo essere facilmente riciclabile e la produzione a basso impatto energetico (richiede temperature inferiori rispetto agli altri polimeri sintetici e prevede quindi consumi energetici ed emissioni di CO2 bassi) sono lati assolutamente positivi che lo rendono ad alto grado di sostenibilità, almeno tra le fibre “man-made”. Dulcis in fundo, studi recentissimi si stanno concentrando sulla possibilità di ottenere polipropilene su scala industriale anche da fonti naturali.

Oltre a puntare sulle tecnologie sicure ed ecofriendly del flow pack, il Panificio di Camillo per il packaging di alcuni prodotti sceglie proprio il polipropilene, la soluzione perfetta per mantenerli buoni come appena sfornati per diversi giorni, senza aggiungere nessun additivo né conservante.

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Camillo Bassini,
Fornaio dal 1963

Nella primavera del 2018 i F.lli Alessandro e Raffaele Bassini si preparano a trasferire l’azienda in una sede importante di circa 3500 mq nel comune di Forlì.

Cambia l’organizzazione e si sviluppano le competenze, ma rimane immutato l’amore per il territorio e l’impegno nel mantenere alta la qualità del prodotto, selezionando materie prime eccellenti, ricette di ispirazione tradizionale, ricerca di sapori unici e lavorazioni artigianali.

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