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Panini all’olio, come sono fatti e che olio si usa per prepararli

Panini Olio Come Sono Fatti Che Olio Si Usa Prepararli

I panini all’olio sono una tipologia di pane di piccolo taglio molto comune in tutta Italia e nel mondo. Per il loro sapore avvolgente e la consistenza soffice, vengono molto usati per creare gustosi sandwich. In questo articolo vi sveliamo i loro segreti, vi diamo qualche dritta per migliorare la vostra ricetta e scegliere l’olio migliore per questo tipo di impasto.

I panini all’olio sono piccole forme di pane famose per essere leggermente croccanti fuori e morbidissime dentro. Nella cucina italiana vengono spesso farciti con il dolce o il salato, sono particolarmente adatti ai più piccoli perché sono molto golosi, nutrienti, facili da masticale e hanno un retrogusto leggermente dolciastro. La presenza dell’olio nell’impasto li rende non solo particolarmente saporiti ma anche piacevolmente fragranti fuori e morbidi dentro per molto tempo.

Sono l’alternativa per eccellenza al pane in cassetta e ai panini al latte per quanto riguarda la colazione e la merenda ma non sfigurano affatto sulla tavola nel cestino del pane, specialmente quando si vuole ottenere un effetto gourmet. Se la morbidezza deve essere una costante, il sapore dipende invece principalmente da quale tipo di olio viene utilizzato per la preparazione. Grazie all’alta umidità dell’impasto dovuta alla componente oleosa questo tipo di prodotto da forno si mantiene morbido a lungo, specialmente se conservato come vi consigliamo in questo articolo; operazione che vi permetterà di avere panini morbidissimi fino a 4-5 giorni.

Panino al latte, una ricetta tipica dal nord al sud Italia

Il pane all’olio è una prelibatezza tipica in alcune zone del nord Italia ma anche in molte altre del sud (come per esempio la Sicilia). Non sono ben note le vere origini di questa variante golosa, ma viene consumato in tutto il Bel Paese. In pratica è una versione arricchita del pane comune e viene generalmente preparata e servita in piccoli formati che si differenziano più che dalla stazza dalla forma. Uno dei motivi pr cui ha avuto tanto successo al nord è che l’aggiunta di olio rendeva più facile la panificazione in inverno anche nelle regioni più fredde.

Molti laboratori di un tempo infatti non possedevano un forno interno e non erano riscaldati… le temperature rigide come sapete possono inibire la lievitazione con il pericolo di ottenere un pane duro come un mattone. Alcuni fornai esperti hanno allora scoperto che aggiungere una parte grassa all’impasto lo preservava da pericolosi sbalzi di temperatura e permetteva di ottenere interni davvero morbidi e soffici anche in pieno inverno.

Forme più comuni del pane all’olio

In tutta Italia questo tipo di impasto si prepara più o meno allo stesso modo, le varianti sono la tipologia e la qualità di olio usato, il quantitativo di zucchero (spesso molto presente in Sicilia) e la forma data al pane.

Le forme più comuni sono queste:

Bananino – forse il formato più classico del pane all’olio al nord e al centro Italia. Le bananine all’olio hanno una forma allungata, leggermente ricurva (giusto un accenno) proprio come il frutto dalla quale prendono il nome.

Treccia – tipologia un po’ più elaborata che spesso viene usata per il pane all’olio dei cestini gourmet. Disponibili in diverse pezzature, le trecce di pane all’olio sono molto belle da vedere e possono essere sia medio-piccole che molto grandi.

Corona – altra forma molto bella e scenografica che viene spesso portata in tavola nei giorni di festa, ricorda un po’ la ciambella ma l’impasto viene spesso intrecciato e decorato con semi di papavero o di sesamo.

Ragnini – questo formato tipicamente bolognese è molto creativo e spesso viene proposto in aperitivo come accompagnamento a salumi e formaggi.

Montasù – bellissimo panino tradizionale veneto fatto da due lingue di pane arrotolate e sovrapposte.

Barilino – piccoli panini all’olio dalla forma tozza un po’ allungata.

Tondo – classici panini rotondeggianti all’olio, quelli siciliani sono spesso ricoperti da semi di sesamo.

Quale olio si può usare nel pane all’olio

Ognuno ha la sua teoria sul pane all’olio, c‘è chi lo preferisce delicatissimo e chi invece brama un sapore forte e intenso. All’estero molto spesso viene molto usato l’olio di semi, perché più facilmente reperibile e meno costoso. Questa scelta non è da condannare, anzi l’utilizzo di un olio di semi controllato e qualitativo può essere l’idea migliore per ottenere un panino morbidissimo, leggero e dal sapore neutro. Se invece si cerca più sostanza e sapore il nostro consiglio è quello di scegliere un buon olio d’oliva, ancora meglio se extravergine (dal punto di vista del gusto e del valore nutrizionale). Più sarà aromatico l’olio evo e più il pane sarà saporito, ma fate attenzione perché non tutti amano la versione con un sapore forte.

Consigli per fare il pane con l’olio d’oliva

Se volete provare a fare con le vostre mani questi gustosi panini dovrete stare molto attenti a usare specifiche precauzioni, fondamentali quando si usa l’olio come ingrediente degli impasti lievitati. Per prima cosa bisogna sapere che i grassi dell’olio d’oliva rallentano la lievitazione, per questo motivo consigliamo di unire l’olio quando la maglia glutinica si è già strutturata, nelle ultime fasi della preparazione. Per quanto riguarda invece le dosi vi raccomandiamo di non usare più del 3% di olio sul peso della farina per evitare di appesantire troppo l’impasto e ottenere un pane troppo unto.

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