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Torta di Riso, come farla: storia e ricetta del dolce degli addobbi

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 La Torta di riso è un dolce tipico della cucina emiliana che, nella sua semplicità, sa conquistare il cuore di grandi e piccini. È genuino fatto principalmente con ingredienti poveri e popolari come riso, uova, zucchero e latte; tutti alimenti quotidiani che abbiamo tutti in dispensa ma che, se trattati da mani sapienti, diventano una delizia da pasticcere. Ecco tutti i segreti della torta di riso, un dolce perfetto per ogni occasione con una ricetta semplicissima.

Non per tutti i dolci servono farina e lievito, gli Emiliani (molto golosi di dolci al cucchiaio) lo sanno molto bene. La torta di riso è un prodotto della tradizione che stupisce chi non l’ha mai assaggiato, è talmente morbida e cremosa che non risponde a nessun canone. É delicatissima, si scioglie sul palato e ha un profumo intenso di crema e vaniglia. La ricetta ha origini antichissime, veniva preparata storicamente a Bologna, dove già nel 1400 era il dolce d’elezione per festeggiare il Corpus Domini, celebrazione che chiude le feste pasquali. In questo giorno speciale del calendario religioso i balconi e le finestre delle case di paese venivano addobbate a gran festa con drappi coloratissimi tanto da cambiare il nome di questa festa in giorno degli addobbi.
Ecco perché molti emiliani chiamano questa prelibatezza torta degli Addobbi, perché la si offriva a parenti e amici che passavano in visita durante lo speciale giorno di festa, religiosamente tagliata a rombi sormontati da stuzzicadenti e spennellata con un liquore (come l’Amaretto, o il più locale Sassolino modenese o l’Anicione ferrarese).

Ne esistono ovviamente tantissime versioni versioni, ogni famiglia (tra Emilia e Romagna) custodisce una propria ricetta speciale, la versione base però è famosa per la sua eccelsa cremosità, data dalla cottura lentissima e prolungata del riso nel latte. A questa base deliziosa e fresca vengono poi aggiunti (in base alla ricetta seguita) aromi e ingredienti. C’è ovviamente sempre una bella dose di zucchero, ci sono le uova, c’è chi aggiunge le uvette o i canditi, le spezie sono molto importanti: la vaniglia non può mancare ma spesso è consentito anche un pizzico di cannella (vi abbiamo raccontato quanto le spezie facciano bene in questo articolo… quindi non temete di usarle!). Poi c’è chi abbonda con le note agrumate o chi non rinuncia ad un tocco alcolico, magari dato da un goccio di amaro locale.

Qualsiasi sia la ricetta seguita, la torta di riso è sempre una scelta perfetta, per colazione, merenda o alla fine di un pasto. Non è stucchevole né troppo pesante, quindi si presta davvero benissimo ad ogni occasione. Poi ha anche una caratteristica particolarmente valida: a differenza della maggior parte delle altre torte è quasi più buona i giorni successivi alla preparazione e (se ben conservata) può durare molto tempo. Inoltre la versione base è priva di glutine quindi è adatta anche ai celiaci o a chi soffre di questo tipo di intolleranze.

Quale riso usare per la Torta degli Addobbi

Non tutte le tipologie di riso sono adatte per fare una torta di riso che sia degna di questo nome. In generale le varietà consigliabili perché la ricetta sia un successo sono l’arborio, il vialone nano, oppure il Roma. Il motivo è semplice serve un chicco che ceda molto amido, esasperando l’effetto mantecatura dei risotti e creando, in connubio con il latte e grazie ad una lenta e lunga cottura, una vera e propria crema di riso e latte.

Senza dubbio la nostra preferita è fatta con il riso arborio, una tipologia molto usata in Emilia Romagna e che prende il nome dal comune vercellese di Arborio, nella Pianura Padana, dove questa varietà è stata selezionata. Perché è perfetto per la torta di riso? Perché ha un chicco superfino, che ha un’ottima capacità di assorbire i condimenti e gli aromi; è di misura media e soprattutto molto ricco di amido, la superficie in cottura tende a sfaldarsi con facilità rispetto al carnaroli e questa debolezza lo rende assolutamente adatto al nostro proposito: ottenere una crema di riso. A livello nutrizionale l’Arborio è un prodotto povero di grassi ma ricco di vitamine (soprattutto la B) e di sali minerali, privo di glutine e molto ricco di proteine.

Ricetta della torta di riso tradizionale

Questa è una ricetta (ce ne sono tante ma la base è molto simile) molto semplice ma efficace per sfornare la vostra torta di riso, in uno stampo da 24 cm. Per questa preparazione non vi servirà tecnica, ma sono molta molta pazienza!

Ingredienti:

850 ml di latte intero

200 gr di riso Arborio

200 gr di zucchero semolato

50 gr di farina di mandorle

3 uova fresche

la buccia grattugiata di 1 limone biologico

i semi di 1 bacca di vaniglia (o 1 cucchiaino di estratto/1 bustina di vanillina)

1 tazzina di Amaretto di Saronno

zucchero a velo

Preparazione:

In un un pentolino portate a ebollizione il latte con la vaniglia e metà dello zucchero. Quando il composto inizia a bollire aggiungete il riso, mescolate bene e proseguite la cottura a fiamma lenta per circa 1 ora, mescolando di frequente e controllando che il fondo non si attacchi. Quando il riso avrà assorbito buona parte del latte e si sarà trasformato in una crema (non omogenea ma sostenuta) spegnete il gas e lasciate raffreddare per bene. Montate le uova con il resto dello zucchero e la buccia di limone e aggiungetela alla crema, mescolando con delicatezza. Infine aggiungete la farina di mandorle e l’Amaretto.
Trasferite tutto nella vostra teglia imburrata e infarinata e cuocete in forno preriscaldato a 180° per circa 50 minuti nel ripiano intermedio. La torta sarà cotta quando la superficie avrà un colore ambrato e l’interno sarà ben umido ma non liquido. Una volta sfornata lasciate intiepidire la torta, copritela e conservatela al fresco per almeno un paio d’ore prima di consumarla (così si consoliderà a dovere).
Servite il dolce tagliato a rombi e spolverato in superficie con zucchero a velo (oppure spennellato con un po’ di Amaretto per gli adulti).

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Fornaio dal 1963

Nella primavera del 2018 i F.lli Alessandro e Raffaele Bassini si preparano a trasferire l’azienda in una sede importante di circa 3500 mq nel comune di Forlì.

Cambia l’organizzazione e si sviluppano le competenze, ma rimane immutato l’amore per il territorio e l’impegno nel mantenere alta la qualità del prodotto, selezionando materie prime eccellenti, ricette di ispirazione tradizionale, ricerca di sapori unici e lavorazioni artigianali.

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