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Pane all’aglio: storia e ricette del garlic bread italo-americano

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Ordinare garlic bread come stuzzichino al ristorante è una consuetudine americana che ha conquistato il mondo e si è consolidata in moltissimi paesi. All’estero tutti la reputano un’abitudine all’italiana ma in verità nel Bel Paese non è così comune come alimento, tanto che nella maggior parte dei nostri ristoranti il pane all’aglio non lo si trova nemmeno sul menù.

In questo articolo vogliamo approfondire la tradizione italo-americana del pane all’aglio, scoprendone la storia, osservandone le varietà, la diffusione nel mondo e studiandone la ricetta originale. Perché in effetti è una preparazione economica e molto golosa che non dovrebbe essere sottovalutata!

Negli USA il quantitativo di ristoranti italiani è spropositato, tanto da occupare una grossissima fetta del mercato della ristorazione. Detto questo non è comunque così facile per noi italiani trovare piatti della tradizione perché nel 99% dei casi questi ristoranti si trova una cucina molto differente da quella di casa, si tratta infatti di ricette d’immigrazione, nate dalla creatività di espatriati italiani che cercavano di ricreare i sapori del proprio paese con risorse economiche limitate e ingredienti spesso molto differenti. Ecco perché molte delle scelte presenti nei ristoranti statunitensi non sono popolari in Italia: gli spaghetti meatballs, le fettuccine Alfredo, la pepperoni pizza… e ovviamente il garlic bread o pane all’aglio che non manca mai sulle tavole americane quando si cena “all’italiana”.

Come ha fatto quest’ultimo piatto a diventare un classico rinomatissimo, tanto da essere famoso in tutto il mondo? Chi sono stati i veri ideatori di uno degli antipasti preferiti al mondo da chi vuole rimpinzarsi e spendere poco?

Storia del pane all’aglio

Come abbiamo anticipato il pane all’aglio nella versione da ristorante straniero non è affatto un piatto italiano. Si tratta per lo più di panini in stile baguette tagliati a fette e conditi con olio e aglio o burro e aglio e magari una grattata di formaggio di bassa qualità. Certo magari hanno un gusto goloso, ma questi crostini unti e grassi non ci ricordano nulla di italiano. Però se ci si pensa bene si può intuire che gli antenati di questa ricetta potessero venire dall’Italia, dove il connubio pane tostato e olio è piuttosto comune e in molte tradizioni è presente anche l’aglio a dare più sapore.
Stiamo ovviamente parlando della classica bruschetta aglio e olio, un classico della cucina contadina che permette di riciclare con gusto il pane raffermo (come vi abbiamo raccontato anche noi in questo articolo).

La bruschetta, quella si che è una tradizione italiana! Il pane rustico del giorno prima viene tagliato a fette, abbrustolito per renderlo croccante e poi usato con condimenti semplici per un pasto veloce, uno snack o un antipasto. Tra gli ingredienti non figura solitamente il burro ma certamente l’olio d’oliva è irrinunciabile e anche una strisciatina d’aglio piace a molti. Il nome bruschetta deriva dal verbo di origine etrusca brusciare che ovviamente significa bruciare o meglio tostare, e proprio ai tempi degli etruschi abbiamo le prime testimonianze dell’uso del pane bruschettato ancora oggi molto popolare proprio in Toscana, terra etrusca per eccellenza.

Anche nell’antica Roma si apprezzava già la bruschetta, piatto che oggi è rimasto molto apprezzato che ricorda abbastanza il garlic bread perlomeno nelle intenzioni. Questo perché furono appunto gli immigrati italiani a studiare la ricetta che poi è diventata prima tipicamente italo–americana e poi internazionale che prevedeva l’uso di un pane poco qualitativo e spesso confezionato, di burro (come sostituto dell’olio d’oliva che per gli immigrati italiani di prima generazione era difficile da trovare), aglio in abbondanza (un insaporitore economico, dal tocco molto mediterraneo) e formaggio filante americano (poco costoso e facile da reperire).

Tra il 1880 e il 1924 emigrarono negli Stati Uniti oltre quattro milioni di italiani che cercavano una vita con migliori prospettive economiche. Molti di questi venivano dal sud perché la povertà da quelle parti era certamente maggiore nella parte superiore dello stivale, ecco perché molti cibi del sud Italia (come la pizza o la pasta al sugo rosso di carne e anche le bruschette) hanno avuto largo seguito tra chi ha attraversato l’Atlantico. Il tempo e la necessità di adattarsi a nuove influenze e ingredienti ha fatto il resto nel far nascere una cucina tutta diversa dall’originale.

Si può dire quindi che il garlic bread sia il simbolo di in una delle più grandi migrazioni della storia moderna, che ha visto come protagonisti moltissimi meridionali italiani: affamati, ingegnosi e decisamente nostalgici della cucina di mammà.

Evoluzione del garlic bread

Nella forma in cui lo conosciamo, il pane all’aglio è un’invenzione tutta italo-americana e per buona parte di secolo dopo le prime ondate di emigrazione la ricetta si è assestata in crostini di pane “alla francese” con burro all’aglio e a volte un pizzico di origano e una spolverata di american cheese. Negli anni ’70 è stato prodotto il primo pane all’aglio surgelato che ha avuto grandissima diffusione prima negli USA e poi in molti altri paesi.
Questa ricetta pronta non doveva nemmeno essere composta, veniva preparata a livello industriale, surgelata e poi veniva scaldata prima di essere servita. Questo prodotto ha fatto fortuna in molti altri paesi, soprattutto anglofoni o nel nord Europa. In Scandinavia il garlic bread è presente spesso sulle tavole e non solo nei ristoranti italiani, in tutta l’India poi viene servito nei ristoranti italiani e come antipasto nelle pizzerie (sì, prima di mangiare la pizza molti indiani amano sbocconcellare crostini di pane dolciastro con burro al sapore di aglio e formaggio, una cosa molto poco italiana).

Con l’apertura in Nord America e in molti altri paesi di ristoranti Italiani di alta categoria, attenti all’uso di materie prime qualitative e più rispettosi della nostra tradizione culinaria, il pane all’aglio non è stato dimenticato ma è tornato con frequenza ad essere qualcosa di più simile alla bruschetta che conosciamo: un pane artigianale delizioso ben tostato arricchito da olio d’oliva, erbe e un accenno d’aglio magari con una deliziosa crosta di formaggio pecorino stagionato. Insomma, un ritorno alle origini che lascia soddisfatti sia i palati stranieri che quelli nostrani.

Ricetta del garlic bread italo-americano

Se volete provare a fare a casa vostra un buon pane all’aglio all’americana vi consigliamo di seguire una ricetta che sia un mix tra la bruschetta della tradizione Italiana e il garlic bread conosciuto internazionalmente.

Ecco la nostra versione al burro, una soluzione particolare e golosa per trasformare il pane raffermo in un ottimo aperitivo.

Prendete il vostro pane, vanno bene quasi tutti i tipi, basta che si tratti di fette o tocchetti non troppo grossi (si devono addentare bene!). Prendete un burro di malga o comunque un prodotto artigianale che sia bello saporito, mettetelo in una ciotolina con un quantitativo moderato (a piacere) di purea di aglio. Aggiungete un pizzico di trito di rosmarino e salvia essiccata, mescolate e lasciate ammorbidire a temperatura ambiente.
Ora preparate i vostri crostini: sulla superficie di ognuno spalmate abbondantemente il composto burroso. Aggiungete una presa su ogni fetta di un mix di pecorino stagionato e parmigiano grattati con la grattugia larga e mettete in forno con grill caldo per qualche minuto finchè il pane non sarà croccante e la superficie dei crostini ben dorata.

Volete scegliere il pane migliore per questa ricetta di garlic bread? Camillo consiglia di usare il suo Pane Acqua&Farina, ottimo come consistenza e privo di sale, la perfetta tavolozza per la vostra creazione dal sapore perfettamente bilanciato!

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Camillo Bassini,
Fornaio dal 1963

Nella primavera del 2018 i F.lli Alessandro e Raffaele Bassini si preparano a trasferire l’azienda in una sede importante di circa 3500 mq nel comune di Forlì.

Cambia l’organizzazione e si sviluppano le competenze, ma rimane immutato l’amore per il territorio e l’impegno nel mantenere alta la qualità del prodotto, selezionando materie prime eccellenti, ricette di ispirazione tradizionale, ricerca di sapori unici e lavorazioni artigianali.

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